*Le 40 fotografie di “ROBOT CREATORS” ritraggono l’essere umano che vive, pensa e lavora dedicandosi ai robot e al loro sviluppo. […] Riprendere i ricercatori è stato come un gioco di specchi: l’occhio meccanico della fotocamera si dedicava all’umanità dei nostri scienziati, mentre l’occhio umano dei nostri scienziati si concentrava sul funzionamento e sulle mille possibilità delle macchine.
Sono sguardi simili e speculari, ma con una differenza che conduce a un passo più in là il gioco di specchi: lo sguardo della fotocamera, infatti, può essere stampato. In questo modo può fermare quell’attimo di sguardo umano e mostrarlo, anche al di fuori del laboratorio, a qualcuno che non vi è mai entrato.
* Dalla presentazione della Prof.ssa Lucia Pallottino e del Prof. Cesare Stefanini