Il lavoro documenta pratiche ed esperienze medico-scientifiche tanto d’avanguardia, da consentire proiezioni sulla medicina che sarà.
Dopo Trapianti, Enzo Cei ha puntato il suo occhio per dimostrare che, anche nella tecnologia più avanzata, resterà sempre il rapporto medico-paziente, il calore tranquillizzante di una mano, di un sorriso: “Bits e Battiti”, appunto.
Portare alla luce ciò che è in ombra è il mestiere del fotografo che, nel silenzio quotidiano di mura di laboratorio o di moderne sale operatorie, si scoprirà carico di privilegi, l'occhio teso e la fotocamera pronta. Perché il suo agire sia in punta di piedi, deve conoscere l'angolo dell'attesa, il beneficio di una trasparenza molto attiva. Ne sono scaturiti sedici capitoli di nomi, sedici storie di volti, pagine da sfogliare una per una per la becca con la leggerezza di una farfalla. Perché prima bisogna capire, si tratta sempre di capire; è così che ci si guadagnano le storie che raccontiamo, senza compromessi e senza pregiudizi.
Come nel giardino di casa, ho raccolto sorrisi come fiori di ragazzi-ricercatori meravigliosi; mi mancheranno. Queste pagine colorate le dedico a loro, figli in silenzio, che, con la schiena ricurva e coi piedi nel solco d'una terra placenta, ci dicono che il discorso non è certo finito. Davvero grazie.

